Lo strumento del credito di imposta per investimenti in beni strumentali è stato, negli ultimi anni, spesso utilizzato da varie aziende, comprese quelle agricole.
Esso rappresenta un’ottima risorsa per le imprese che intendano effettuare investimenti in beni nuovi, siano essi materiali o immateriali, in quanto consente di recuperare in forma di credito di imposta parte della spesa sostenuta.
Le aliquote di sostegno sono variate negli anni, in seguito a più interventi modificativi attuati mediante diversi atti legislativi.
Per il 2024, salvo eventuali variazioni, la situazione potrebbe essere la seguente.
Per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 (ad esempio, trattori o altra meccanizzazione dotata di determinate tecnologie), il credito di imposta maturerebbe nella misura del 20% e sarebbe utilizzabile in 3 anni e tale aliquota sarebbe confermata sino al 2025.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali (ad esempio, sistemi di controllo gestionale automatizzato mediante software), il credito di imposta maturerebbe nella misura del 15% e sarebbe utilizzabile in 3 anni, con la differenza che tale aliquota dovrebbe ulteriormente ridursi nell’anno successivo.
Nessuna agevolazione, invece, parrebbe esserci per gli investimenti in beni “standard”, vale a dire non dotati di caratteristiche tali da renderli 4.0.
Per le imprese, quindi, che intendano pianificare nuovi investimenti, calcolando forme agevolative di recupero, almeno parziale, della spesa, si tratta di informazioni strategiche, pertanto conviene rimanere aggiornati, specie in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio 2024, che potrebbe apportare novità.
Studio Agro-tecnico AGRIEURO
di Pasero Agr. Angelo
www.studioagrieuro.it