Da qualche anno, ormai, siamo abituati a considerare che i redditi dominicali ed agrari dei terreni condotti dai soggetti aventi qualifica di coltivatori diretti o IAP non concorrano alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte dirette. Ciò significa che i redditi in questione non costituiscono materia imponibile sulla quale andare ad applicare le aliquote per far scaturire IRPEF ed addizionali regionali e comunali da versare in relazione ai redditi prodotti. Di conseguenza, gli imprenditori agricoli che svolgano esclusivamente attività la cui tassazione sia ammessa su base catastale si trovano ad azzerare l’imposta relativa a tali redditi.
Questa norma agevolativa è stata introdotta, ormai, alcuni anni fa e, con la Legge di Bilancio 2023, tale strumento è stato prorogato anche per l’anno 2023. Ciò significa che, per un ulteriore anno, i redditi agrari, oltre che quelli dominicali, utilizzati per la determinazione della base imponibile relativa alle attività agricole svolte, vengono “azzerati”, con conseguenti vantaggi in termini di risparmio di imposte. Appare evidente come questo sia uno strumento agevolativo estremamente importante per il comparto agricolo.
A destare un po’ di preoccupazione, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe il fatto che, nella bozza della Legge di Bilancio 2024 non vi sarebbe traccia della proroga per un ulteriore anno o più di tale agevolazione. In assenza di alcuna previsione normativa, infatti, l’agevolazione cesserebbe al 31/12/2023, facendo tornare ad emergere, dal 2024, base imponibile tassabile per le fattispecie di cui sopra.
Naturalmente, il testo ufficiale della Legge di Bilancio 2024 non è ancora stato licenziato, pertanto ci sono ancora possibilità di modifiche ed integrazioni. Dato l’interesse dell’argomento, conviene rimanere aggiornati sulla questione.
Studio Agro-tecnico AGRIEURO
di Pasero Agr. Angelo
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