La Legge di Bilancio 2023, al momento, parrebbe non aver previsto la proroga dell’aumento delle percentuali di compensazione sulle cessioni degli animali vivi della specie bovina e suina.
Le aziende agricole in IVA speciale potrebbero risentire direttamente di questa questione. Esse, infatti, si ricorda, calcolano l’IVA da versare sottraendo all’aliquota ordinaria del prodotto venduto la relativa percentuale di compensazione. Al crescere della percentuale di compensazione, dunque, questa differenza si riduce e, di conseguenza, diminuisce l’IVA da versare da parte dell’azienda.
Ad esempio, la vendita di latte fresco prevede un’aliquota IVA del 10% ed una relativa percentuale di compensazione del 10%, pertanto l’IVA da versare sulle vendite di latte fresco risulta pari a zero.
Per quanto riguarda le percentuali di compensazione sulle cessioni di animali vivi della specie bovina e suina, con una serie di atti normativi esse erano state aumentate sino ad arrivare al livello del 9,5%.
Di conseguenza, l’IVA da versare, data dalla differenza tra aliquota ordinaria del 10% e percentuale di compensazione del 9,5%, risultava pari allo 0,5%.
Nell’ambito dell’analisi della Legge di Bilancio 2023, però, al momento, non si riscontra alcuna disposizione circa la proroga dell’innalzamento delle percentuali di compensazione. Di conseguenza, verrebbe da pensare che esse, a decorrere dal 2023, tornino ai livelli originari, cioè al 7% per le cessioni di animali vivi della specie bovina e 7,3% per le cessioni di animali vivi della specie suina.
Se tale ipotesi fosse confermata, si avrebbe un innalzamento dell’IVA da versare in tali fattispecie, con conseguente aggravio dei costi per le aziende in IVA speciale agricola.
Conviene, dunque, rimanere aggiornati sulla questione, al fine di tenere monitorati eventuali chiarimenti che dovessero incidere sulla liquidazione IVA a partire dal 2023.
Studio Agro-tecnico AGRIEURO
di Pasero Agr. Angelo
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