Credito di imposta per investimenti in beni materiali strumentali: al vaglio la possibilità che vengano introdotti maggiori vantaggi per le imprese

by Studio AGRIEURO


Pubblicato sabato 28 novembre 2020


trattore-4La Legge di Bilancio 2021 è in fase di predisposizione. Come ogni anno, i lavori sono articolati e complessi e le materie analizzate molteplici. Dai lavori preparatori, tra le altre novità, parrebbe emergere una proposta di potenziamento della misura che prevede il credito di imposta per investimenti in beni materiali strumentali.

Il sistema dei crediti di imposta correlati ad investimenti in beni strumentali era già stato introdotto con la Legge di Bilancio 2020. Esso consiste nel riconoscere all’impresa che effettui investimenti in determinati beni strumentali un credito di imposta, proporzionale alla spesa sostenuta, utilizzabile per compensare altri debiti tributari.

La disciplina del credito di imposta, con particolare riferimento alle aziende agricole, è stata, sovente, sfruttata per l’acquisto di macchinari e attrezzature, i quali possono generare, in capo all’impresa, un credito pari al 6% della spesa sostenuta o, in certi casi (beni 4.0), addirittura del 40%. Tali crediti sono utilizzabili in compensazione in cinque quote annuali. Esistono, poi, investimenti che possono dare origine ad un credito pari al 15%, con regole leggermente diverse e che riguardano i beni immateriali.

Il disegno di Legge di Bilancio 2021, in fase di discussione, potrebbe prevedere alcune modifiche alla normativa: aliquote agevolative maggiori e tempi di fruizione del credito di imposta più ristretti.

In particolare, sembrerebbe in discussione la possibilità di portare dal 6% al 10% il credito di imposta per investimenti in beni ordinari e dal 40% al 50% il credito di imposta per investimenti in beni 4.0, relativamente all’anno 2021. Le aliquote, poi, potrebbero tornare agli attuali livelli nel 2022.

D’altro canto, pare si stia anche discutendo sulla riduzione del numero di anni entro i quali il credito di imposta risulti fruibile (si potrebbe passare dagli attuali 5 a 3).

Tali modifiche, se venissero approvate, potrebbero avere ripercussioni positive sulle imprese agricole, in quanto, a parità di investimento, potrebbero ottenere un credito di imposta maggiore, con cui, di conseguenza, compensare maggiori debiti tributari. Questo, quindi, potrebbe essere un sostegno nell’acquisto di macchinari ed attrezzature o nella realizzazione di ulteriori investimenti.

È bene considerare anche, però, che se, effettivamente, il numero degli anni entro i quali il credito risulti fruibile si dovesse ridurre, occorrerà fare dei calcoli di convenienza economica preventivi, al fine di ottenere un credito di imposta che, poi, risulti utilizzabile al meglio dall’impresa.

Tra le potenziali novità degne di nota, infine, preme sottolineare come la nuova disciplina potrebbe applicarsi agli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 in avanti.

Naturalmente, l’iter di approvazione della Legge di Bilancio è ancora lungo ed il testo definitivo potrà ancora essere modificato, pertanto è consigliabile mantenersi aggiornati sulla questione e seguirne gli sviluppi, al fine di cogliere i possibili vantaggi.

 

Studio Agro-tecnico AGRIEURO

di Pasero Agr. Angelo

www.studioagrieuro.it