Il Decreto Cura Italia, in un’ottica di semplificazione e di snellimento di alcune procedure, al fine di consentire la prosecuzione dei lavori in alcuni settori fondamentali, quali l’agricoltura, ha introdotto una novità con l’articolo 105.
Esso, infatti, apporta una modifica alle regole relative all’aiuto di parenti e affini del titolare aziendale in agricoltura.
Il settore agricolo, infatti, godeva già di una via semplificata per gestire le situazioni in cui un parente o un affine si ritrovi ad aiutare il titolare di azienda agricola nello svolgimento di alcuni lavori, ad esempio la raccolta, in maniera occasionale e gratuita, in virtù del mutuo aiuto tipico dei rapporti all’interno di una famiglia. Le regole erano contenute all’interno dell'articolo 74 del decreto legislativo 10 settembre 2003, numero 276. Esso, infatti, recita: “Con specifico riguardo alle attività agricole non integrano in ogni caso un rapporto di lavoro autonomo o subordinato le prestazioni svolte da parenti e affini sino al quarto grado in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo, a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale senza corresponsione di compensi, salvo le spese di mantenimento e di esecuzione dei lavori”.
L’articolo 105 del Decreto Cura Italia va a modificare ed ampliare il ventaglio di situazioni nelle quali sia previsto uno scambio di aiuto tra famigliari in agricoltura, estendendo sino al sesto grado il rapporto entro il quale vige tale semplificazione.
Visto il momento di emergenza, una semplificazione di tale tipologia può essere, certamente, apprezzata. Inoltre, può essere un primo strumento il cui utilizzo può essere valutato, considerando anche i problemi e le difficoltà di cui si sta parlando in questo periodo relativi all’impiego di operai nel settore agricolo per via dell’emergenza sanitaria in corso, specie se si considera che la stagione della raccolta si sta avvicinando.
Studio Agro-tecnico AGRIEURO
di Pasero Agr. Angelo
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