Il tema della provenienza dei prodotti alimentari, in Italia come all’estero, è particolarmente sentito da parte dei consumatori, tanto più nello scenario attuale, dove le economie mondiali si intrecciano, le merci viaggiano velocemente da un Paese all’altro ed è sempre più complesso comprendere da dove provengono i vari prodotti.
L’Italia ha proposto, nei giorni scorsi, uno schema di Decreto per ovviare a queste situazioni. Esso prevede l’introduzione dell’obbligo di indicazione sull’etichetta dell’origine del latte e dei suoi derivati.
Salvo ulteriori modifiche, che potrebbero ancora avvenire prima di un’eventuale approvazione di tale progetto, la norma prevede, allo stato attuale, che tutti i latticini dovranno riportare, sull’etichetta, l’origine della materia prima. I dati dovranno descrivere il Paese di mungitura, quello di confezionamento e quello di trasformazione. Nel caso in cui tali tre fasi avvengano tutte nello stesso Stato, potrà essere sufficiente indicare il Paese di origine del latte.
Logicamente, i prodotti marchiati DOP e IGP potranno essere esclusi da un sistema di tracciabilità del genere, in quanto, per poter ottenere tali marchi, sono già assoggettati a disciplinari di produzione generalmente piuttosto stringenti.
L’introduzione di norme volte a rendere più trasparente la tracciabilità del latte e dei latticini in Italia può essere letta in duplice chiave: innanzitutto, dare sicurezza al consumatore finale circa gli alimenti che va ad acquistare e, in secondo luogo, ma di certo non meno importante, aiutare il settore del latte, attualmente in difficoltà in seguito alla cessazione del regime delle quote latte e ad un crollo dei prezzi vertiginoso.
Studio Agro-tecnico AGRIEURO
di Pasero Agr. Angelo
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