La gestione dei titoli PAC è una questione che l’agricoltore non deve sottovalutare, in quanto complessa e, al tempo stesso, importante per l’economia aziendale.
Come noto, i titoli, per poter essere pagati all’agricoltore, devono essere abbinati a delle superfici ammissibili. Può accadere, però, che un agricoltore possieda un numero di titoli superiore rispetto alla superficie necessaria. Ad esempio, un agricoltore con 10 ettari nel 2015, di cui 7 in proprietà e 3 in affitto, si è visto assegnare i nuovi titoli PAC per l’equivalente della sua superficie ammissibile. Ipotizzando che il contratto di affitto relativo ai 3 ettari sia scaduto e non gli sia stato rinnovato, nel 2016 tale agricoltore si ritroverà solo più con 7 ettari di terreno, ma sarà, comunque, possessore di titoli PAC per l’equivalente di 10 ettari. Ecco, dunque, un tipico caso in cui un agricoltore può ritrovarsi con un eccesso di titoli rispetto alla terra disponibile. Nel 2016, l’agricoltore in questione può scegliere di comportarsi in due modi alternativi: vendere i titoli in eccesso, oppure lasciarli inutilizzati, vale a dire non abbinarli ad una superficie ammissibile e, dunque, non ricevere il relativo pagamento.
I titoli che non vengono richiesti a pagamento rimangono in un portafoglio titoli virtuale durante l’anno in cui non sono stati utilizzati.
Il problema viene, però, a manifestarsi nell’anno successivo. I Regolamenti Europei prevedono, infatti, che, dal secondo anno consecutivo di mancato utilizzo, i titoli in eccesso vengano persi, andando a confluire nella riserva nazionale.
Questa problematica poteva essere arginata, almeno fino a quando erano vigenti le regole della vecchia PAC, mediante il meccanismo della rotazione dei titoli, cioè non abbinando ad una superficie ammissibile titoli ogni anno differenti, evitando, quindi, di lasciare fermi i medesimi per due anni consecutivi.
Le regole della nuova PAC, però, sembrano prevedere qualcosa di diverso, in quanto sembrerebbero propendere per il non consentire l’utilizzo della rotazione dei titoli. Se, effettivamente, la lettura in questa chiave venisse confermata, la gestione dei titoli PAC in eccesso diventerebbe ancora più complicata ed andrebbe trattata con maggiore attenzione.
Da considerare, infine, una questione aggiuntiva non di poco conto. L’agricoltore detentore di titoli in eccesso potrebbe decidere, come visto, di venderli, al fine di evitare di perderli dopo due anni di mancato utilizzo. Trovare un acquirente, però, è diventato più complicato rispetto al passato, poiché, nel 2015, i nuovi titoli sono stati assegnati a tutti gli agricoltori e spalmati su tutta la superficie ammissibile di ognuno. Di conseguenza, trovare un agricoltore con terreno scoperto è più difficile.
Lo Studio AGRIEURO rimane a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Studio Agro-tecnico AGRIEURO
di Pasero Agr. Angelo
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